Il 20 febbraio 2019 le classi 2A e 2B della scuola secondaria hanno visitato il museo della seta ad Abbadia Lariana e hanno partecipato al laboratorio sulla torcitura, lavorando su dei veri torcitoi in miniatura, sperimentando così il duro lavoro dei setaioli.

La storia del setificio Monti inizia nel 1818 quando Pietro Monti aprì ad Abbadia un filatoio per seta, nel 1869 costruì di fianco al filatoio un secondo fabbricato per l'allevamento e la filatura dei bozzoli; ai contadini della zona venivano distribuiti i semi dei bachi perchè li allevassero; ritirando e lavorando in seguito i bozzoli, il ciclo produttivo per ottenere il tessuto era completato.

L'attività del setificio cessò nel 1934.

Gli alunni si sono divertiti a realizzare delle matassine che poi hanno portato a casa. Con il laboratorio i ragazzi hanno incrementato la capacità di lavorare in gruppo, di dialogare insieme e di osservare oggetti di uso non comune.

 

 

All’interno del museo è conservata una gigantesca macchina alta circa 11 metri, un torcitoio circolare, in grado di filare ben 940 spolette contemporaneamente.

Questa esperienza ha fatto capire ai ragazzi l'importanza della seta e le condizioni di vita e di lavoro a cui  gli artigiani dell’epoca erano sottoposti.

(Lucrezia e Amelia, classe II A, Scuola Secondaria)

UN'ESPERIENZA INIZIATA LO SCORSO ANNO SCOLASTICO...

La visita al Museo della seta di Abbadia Lariana è stata una continuazione del lavoro iniziato lo scorso anno scolastico, quando Enrico Bellani, nonno di Alida, alunna della classe II A, ha mostrato ai ragazzi come venivano allevati i bachi da seta.

Gli alunni poterono così vedere le diverse fasi di vita del baco da seta: essi mangiano foglie di gelso giorno e notte, senza interruzione, e di conseguenza crescono rapidamente; nel corso della loro crescita cambiano quattro mute che suddividono la vita della larva in cinque "età"; dopo la quarta muta il corpo del baco diventa giallastro perché al suo interno la "pelle" è più tesa; a questo punto, il baco è pronto per avvolgersi nel suo bozzolo di seta; la bava sottilissima a contatto con l'aria si solidifica, guidata con movimenti ad otto della testa. Il baco impiega 3-4 giorni per preparare il bozzolo formato da circa 20-30 strati di unico filo ininterrotto. Durante questo procedimento il baco espelle il suo intestino. Alcuni bozzoli vengono risparmiati per consentire che la crisalide si trasformi in falena, altri vengono immersi in acqua bollente per permettere di trovare il capo del filo di seta e impedire che, al suo interno, la crisalide buchi il bozzolo per diventare falena

La falena è incapace di volare e di cibarsi e trascorre la maggior parte della sua vita da baco.

 (Alida , Lucrezia , Martina V., Classe II A, Scuola secondaria)