Lunedì 13 gennaio noi bambini di classe seconda di cascina Crotta, guidati da Aldo e Luisa dell’Associazione Sentieri e Cascine di Casatenovo, ci siamo recati a piedi alla Cascina Verdura.
Grazie al loro aiuto stiamo svolgendo una ricerca su come si viveva nel nostro territorio circa cento anni fa.
Ci siamo incamminati lungo il sentiero che collega cascina Crotta a cascina Modromeno e a cascina Verdura.
La nostra prima tappa è stata cascina Modromeno dove c’è ancora l’edificio in cui, al tempo dei nostri nonni,c’era la scuola elementare.
Circa quaranta bambini, di età diversa, dalla classe prima alla terza stavano in un’unica grande aula. Aldo ci ha raccontato che, ogni tanto, qualche bambino usciva dalla finestra per giocare all’aperto con gli animali o per osservare le attività dei contadini, poi, dalla stessa via, rientrava in classe come se niente fosse.
Abbiamo proseguito lungo il sentiero che i bambini di cascina Verdura percorrevano quattro volte al giorno per andare a scuola . A quel tempo, si andava a scuola dal lunedì al sabato, ma il giovedì si faceva vacanza!
Arrivati finalmente alla cascina ,dopo aver fatto merenda sul portico, le nostre guide ci hanno invitato a guardarci intorno.
Abbiamo subito notato un affresco sulla parete.
Aldo ci ha aiutato a capire che cosa rappresenta.
In basso a destra c’è S. Giobbe seduto su un mucchio di letame. Dietro di lui c’è un albero carico di bachi da seta e di vermi. Alcuni sono anche sul suo corpo poiché lui era anche il protettore degli allevatori dei bachi da seta.
A sinistra , c’è S. Antonio Abate. Impugna un bastone con attaccato il campanello. Ai suoi piedi c’è un maialino poichè lui era il protettore degli animali da allevamento.
Sullo sfondo c’è una bella chiesetta.
Aldo ci ha spiegato che questi dipinti venivano realizzati da pittori di strada, che passavano per le cascine e si offrivano per dipingere immagini sacre in cambio di cibo e di un posto dove dormire. Alcuni di loro facevano i “furbi” e completavano in tempi lunghi il loro lavoro per assicurarsi qualche giorno in più di ospitalità.
Aldo ci ha anche insegnato una filastrocca in dialetto dedicata a S. Antonio, che abbiamo imparato con entusiasmo e che ci divertiamo a ripetere:
Sant Antoni del purcel
Ch’el sunava ul campanell
Ul campanell el se rcepà
Sant Antoni l’è scapà.
Questi sono i nostri disegni...
(Gli alunni di classe II, Scuola primaria, Cascina Crotta)