Era una allegra domenica di inizio giugno, il sole stava proprio per sorgere all’orizzonte.
Per festeggiare la fine della scuola avevo promesso al mio nipotino Benjamin una gita in barca a vela. Proprio stamattina però avevo sentito alla TV che c’era stato un tremendo temporale durante la notte, ma per fortuna il mare si era calmato. Oh, scusate, non mi sono ancora presentato: il mio nome è Stilton, Geronimo Stilton!
Dirigo l’Eco del Roditore, il notiziario più famoso di tutta l’Isola dei Topi. Dunque, vi dicevo, andai a prendere il mio caro nipotino Benjamin
e insieme andammo al porto da una mia vecchia conoscenza per farci prestare la barca: Groviero Topodimare che era un vero esperto di mare. “Olà Geronimo, come va? Come naviga?”, “Ehm, benissimo Groviero! Lui è il mio nipotino Benjamin”. Ci fece accomodare in cucina dove ci offrì una colazione a base di zuppa di pesce e peperoncino. Come però sapete, ho lo stomaco piuttosto delicato, ma per non offendere il mio amico fui costretto a mandarla giù. Proprio mentre facevo colazione vidi una copia del giornale sul tavolo e presi a sfogliarla. Ad una certo punto la zuppa di pesce mi andò di traverso per lo stupore: avevo appena letto una notizia molto sconcertante che veniva dall’Isola dei Gatti! L’articolo diceva che circa duecento tonnellate di plastica e petrolio si erano riversate nel mare e che con il temporale erano arrivate fino all’Isola dei Topi! Le mie preoccupazioni si rivelarono presto fondate… io e Benjamin eravamo molto contenti perché finalmente era iniziata la nostra gita in barca a vela, anche se avevo lo stomaco sottosopra! Purtroppo, però, arrivati in mare aperto ci accolse un’enorme distesa di rifiuti che ricoprivano quasi interamente tutto il mare e così io e mio nipote fummo costretti ad abbandonare l’idea della scampagnata in mare.
Così riaccompagnai a casa Benjamin: era molto triste e mi dispiacque vederlo così afflitto e per questo decisi di fare qualcosa. Contattai subito il mio inviato speciale, mia sorella Tea, e le chiesi di fare un sopralluogo sul mare per vedere fino a dove questa distesa di sporcizia fosse arrivata. Il giorno successivo venni informato che le correnti avevano spostato una parte dei rifiuti e così erano arrivati fino a Topoforte, ovvero una città molto lontana da Topazia. Allora capii subito che c’era qualcosa da fare, altrimenti, di questo passo i rifiuti avrebbero inquinato tutto il mare, causando la morte di animali e vegetali.
Così decisi di fare una cosa che nessun topo avrebbe mai avuto il coraggio di fare: andare a parlare, di persona, con l’imperatore dei gatti ovvero Gattardone III, uno dei miei peggiori nemici.
L’indomani partii subito per l’isola dei gatti e devo ammettere che avevo una fifa blu, ma avrei fatto di tutto pur di fermare quest’“invasione”. Quando arrivai venni scortato dal mio amico Oscar, un gatto molto simpatico, fino al palazzo di Gattardone. Arrivato lì l’imperatore dei gatti mi accolse dicendo: “Ma guarda chi si vede, Stilton, cosa ti porta qui?” e io allora risposi: “s-sono v-venuto per discutere di quella mo-montagna di i-immondizia”.
A quel punto lui mi sorprese rispondendomi che neanche a lui piaceva, perché bloccava tutte le navi e i gatti non riuscivano a prendere neanche un pesce! Quindi, per la prima volta nella storia topesca, i gatti e i topi fecero un accordo: ci saremmo AIUTATI per ripulire il mare e per dividere le spese per eliminare i rifiuti! I gatti dovevano impegnarsi a cercare di non inquinare più!!!
Dopo questo viaggio tornai a Topazia sano e salvo e tutti mi acclamarono come un eroe. Alla fine riuscii a fare la gita in barca che avevo promesso a Benjamin e così si concluse la mia avventura con un tuffo nelle acque cristalline del nostro mare.
(Marco Cazzaniga, classe II A, Scuola Secondaria)