Di prima mattina a Stilton venne un’idea geniale: portare la sua famiglia a fare una gita al mare!!
Si alzò, fece colazione, si vestì e corse a casa di sua sorella.
“Ma che ci fai qui a quest’ora Geronimo?” gli chiese Tea.
“Sono venuto per dirti che ho organizzato una gita al mare. Ci saranno Benjamin e Trappola. Vuoi venire?”
“Beh, è una bellissima idea, ma non potemmo andare un po’ più tardi? Sono le sei di mattina!”
“No! Se vuoi venire, noi partiamo adesso!”
“Va bene, ma dov’è Trappola?” gli chiese Tea.
“Emm… non gliel’ho ancora detto, ma tanto lui mi dirà di sicuro di sì. Vado ad avvertirlo. Tu sveglia Benjamin”.
“Ok”.
Mezz’ora dopo si ritrovarono davanti alla casa di Tea e dopo un’ora di macchina arrivarono alla spiaggia. Sistemarono tutti i teli e corsero a farsi un bagno. “Ahhh!!!! Ci voleva un bel bagnetto in questi giorni caldi e afosi di agosto” pensò Stilton. Dopo una bella rinfrescata lui, Benjamin e Trappola costruirono un bellissimo castello di sabbia.
“Ehi zio, guarda!” esclamò a un certo punto Benjamin. Un gabbiano con le ali nere si era posato sul loro castello di sabbia, distruggendolo.
“Oh no, il nostro castello!! Come si permette quello strano uccello di rompere le nostre cose!?” disse Trappola.
“Ma no!! Quello è un normalissimo gabbiano, solo che si sarà sporcato le ali da qualche parte!”,rispose Geronimo.
Così nacquero alcune domande. Dove si era sporcato le ali? Come gli era successo? A quel punto Stilton capì che dovevano risolvere quel mistero. Provarono ad avvicinarsi al gabbiano, ma quello volò via, e tutto sommato fu un bene perché poterono osservare le gocce di liquido nero rimaste sulla sabbia.
“Ma questo è petrolio!” esclamò Tea dopo aver osservato le gocce per neanche un secondo.
“Hai perfettamente ragione sorellina, ma come avrà fatto a riempirsi le ali di petrolio!!?”.
“Beh, almeno abbiamo un indizio. Il petrolio può essere quello di una nave”.
“Giusto, le navi! Sei proprio un piccolo genio Benjamin!” disse Geronimo pronto a dirne quattro a chiunque avesse rovesciato il petrolio in mare.
Camminarono e camminarono in cerca di qualche altro indizio, ma niente. Arrivati nei pressi di una spiaggia privata, a Trappola venne un’idea:
noleggiare una barca per continuare le indagini.
Durante il viaggio Benjamin disse:
“Sapete che a scuola la maestra ci ha detto che il mare è un bene comune e che nessuno lo deve sporcare. Perché non dichiariamo guerra contro quelli che non hanno rispettato le regole?”
“Bellissima idea Benjamin, io ci sto!” rispose Trappola.
“Ragazzi smettetela, non siamo in un videogioco, e piuttosto guardate il mare.” intervenne Tea.
L’acqua era nera e sporchissima, e non si vedeva neanche un pesce, ma non c’era neanche l’ombra di una nave.
Il sole era proprio sopra le loro teste e il caldo e la fame si iniziavano a sentire, così i quattro detective decisero di tornare a casa. Il caso l’avrebbero chiuso un altro giorno. Ritornati a riva, si incamminarono verso il parcheggio e passarono per il porto.
“Che bella quella nave rossa. Da grande ne voglio una anche io!” disse Benjamin.
“Ma no piccolo! Quella è una nave cisterna, trasporta il petrolio non la puoi compare.” Precisò Geronimo.
Una volta arrivati a casa si fecero molte domande e ipotesi sul gabbiano con le ali nere e decisero di tornare il giorno dopo. Quella sera andarono a mangiare un bel gelato al porto, si sedettero sulle panchine e osservarono il mare.
“Guarda zio, la nave rossa non c’è più! Dove sarà andata?” fece notare Benjamin.
“Non lo so, forse sarà ripartita per il suo viaggio!”, rispose Stilton.
Il mattino dopo tornarono al porto, parcheggiarono nel solito posto e fecero la piccola camminata per arrivare alla spiaggia.
“Ehi Geronimo, guarda! La petroliera è tornata! Che strano, dove sarà andata ieri sera?”
“Hai ragione Tea, qui i conti non tornano, c’è qualcosa che non va!”
Arrivati alla spiaggia si sistemarono e rifletterono molto sulla misteriosa nave rossa.
“Ehi ragazzi ci sono!” disse a un certo punto Stilton.
“Ascoltatemi, noi stavamo cercando il colpevole e l’abbiamo trovato. La nave rossa!!! Ecco perché ieri sera non c’era. Era andata a lavare la cisterna e continuerà a farlo se noi non la fermeremo.”, concluse tutto fiero di sé.
“E’ vero. Come abbiamo fatto a non pensarci!” esclamò Tea.
“Bravo Stilton!” si congratulò Trappola.
“Ho deciso che non comprerò mai quella nave che sporca tutto il nostro mare!!” concluse Benjamin.
Arrivati al porto, andarono davanti alla nave rossa e con un megafono urlarono: “GIU’ LE ZAMPE DA NOSTRO MARE!!”
A quel punto due topi uscirono dalla nave con l’aria disturbata e dissero:
“Che cosa volete voi? Cosa ci fate qui!!!?”
“La vera domanda non è cosa ci facciamo noi qui, ma cosa ci fate VOI qui!!! Voi avete sporcato tutto il nostro mare. Sapete quanti pesci sono morti per causa vostra? Sapete che avete anche sporcato le ali a un povero gabbiano?!!!!”.
Intanto che i grandi bisticciavano, Benjamin, che era amante dei film gialli, aveva chiamato la polizia. Quando essa arrivò, ammanettò i due topi marinai e li portò via. Tutta la città si congratulava con i quattro detective chiedendo di raccontare le storia. Tornati a casa festeggiarono e si sentirono fieri di loro. Non solo avevano salvato il mare, ma anche milioni di pesci e dei gabbiano.
(Martina Galbiati, classe IIA, scuola secondaria)