“Ammonticchiati, là come giumenti/sulla gelida prua mossa dai venti/migrano a terre inospiti e lontane/laceri e macilenti/varcano il mare per cercar del pane/ traditi da un mercante menzognero/vanno oggetto di scherno allo straniero”.Così scriveva E. de Amicis nella sua poesia nel 1887 riferendosi ai migranti italiani.
Il fenomeno dell’immigrazione, quindi non è certo una novità, ma negli ultimi anni sta aumentando a vista d’occhio. L’Italia, che dall’unità è stato un punto di partenza di grandi flussi migratori, oggi è diventata un punto d’arrivo.
L’aumento dei migranti è dovuto alla fuga dalle guerre, da condizioni di estrema povertà e da persecuzioni politiche o religiose. Essi arrivano prevalentemente dal mare: infatti, solo 3 migranti su 10 giungono via terra. Entrambe le rotte sono molto pericolose, quelle vie mare per i rischi di annegamento (oltre 3000 i morti nel Mediterraneo nel 2015), quella via terra per i lunghi percorsi a piedi.
Esperti internazionali affermano che questi flussi migratori non si possono arrestare, ma solo regolare. Chi fugge da una morte certa non si ferma davanti a nulla, neanche di fronte a lunghissimi e altissimi muri “anti immigrazione”. Si può fare in modo che le persone possano essere sicure di trovare, nei paesi dove sono dirette, un rifugio. In questo senso la soluzione migliore, a detta degli esperti, è quella di creare dei corridoi umanitari, cioè delle zone, vicine ai paesi da cui si fugge, in cui venga garantita l’incolumità dei convogli che portano aiuti.
La situazione non è semplice e neanche la soluzione.
E nel nostro piccolo, qual è la situazione?
A Casatenovo, comune di quasi 13.000 abitanti in provincia di Lecco, alla data del 15 gennaio 2015 gli stranieri residenti erano 784, il 6% della popolazione. Come si può vedere dai grafici dal 2005 al 2014 i migranti a Casatenovo sono aumentati del 2.2%. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Albania con il 17,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (15,4%) e dalla Romania (12,4%).
Nel nostro paese gli immigrati si sono inseriti positivamente: gli adulti hanno avuto modo di trovare lavoro, i ragazzi di fare parte effettiva della comunità, partecipando alle diverse iniziative sociali, culturali e sportive.
(classe III B secondaria, anno scolastico 2015-2016)