Ogni anno a Casatenovo si organizza una fiaccolata: a prima vista una semplice corsa a staffetta in cui i partecipanti portano la fiaccola, che si passano a intervalli costanti, sia di giorno che di notte. Ma non è tutto qui: il principale animatore dell’evento, Giorgio Beretta, ce ne ha raccontato la storia, gli obbiettivi e lo spirito degli organizzatori e dei partecipanti.
La prima fiaccolata nacque da un’idea di Don Fermo Mantegazza e si svolse tra le cascine di Casatenovo nel 1959. Il primo vero evento fu alla Madonna del Ghisallo nel 1960, fra le destinazioni successive ci furono Roma, Lourdes, Mauthausen e Parigi. L’obbiettivo della fiaccolata è portare la luce della fede lungo il percorso; i tedofori sono animati da uno spirito gioioso e di pace.
Dopo la dipartita di Don Fermo, la fiaccolata passò in secondo piano e fu proposta solo in occasione delle feste dell’oratorio, le destinazioni furono i santuari locali. Nel 2014 si ricominciò con un progetto più impegnativo. Si pensò alla fiaccolata come a un’opportunità di crescita culturale ed educativa, un'esperienza di vita comunitaria dove vengono apprezzate anche le piccole cose, si devono assumere atteggiamenti di responsabilità e ci si mette in gioco.
In questa occasione papa Francesco accese la fiaccola a Roma, l’evento fu un successo così l’anno dopo le ambizioni furono ancora più alte.
L’ultima fiaccolata, infatti, è partita da Cracovia, passata per Auschwitz, Redipuglia, Caravaggio e infine è arrivata a Casatenovo. La scelta del percorso deriva dalla ricorrenza di due anniversari: i cento anni dall’inizio della prima guerra mondiale e il settantesimo anniversario dalla fine del secondo conflitto mondiale.
Numerosi volontari, insieme all’oratorio di Casatenovo, hanno organizzato cene, venduto dolci e lavato macchine per raccogliere fondi. I ragazzi per prepararsi hanno partecipato ad allenamenti e incontrato Venanzio Gibillini, un sopravvissuto ai campi di concentramento. I partecipanti hanno percorso in totale 1345 Km, al rientro sono stati accolti dal cardinale Tettamanzi e insieme hanno piantato un ulivo nell’oratorio.
La fiaccolata ricorda un pellegrinaggio, la fatica è una sorta di voto espresso a Dio, in una dimensione singola e collettiva, in un contesto di divertimento e preghiera.
(classe II B secondaria, anno scolastico 2015-2016)