Era una fresca mattina di primavera e io, come al solito, mi stavo incamminando per andare a scuola.
Il sentiero era sterrato, ricoperto di piccoli fiori gialli che rendevano la giornata colorata e vivace. Si vedevano animaletti saltellare in giro, farfalle variopinte svolazzare tranquille nel limpido cielo azzurro, api entrare e uscire dal nido, uccellini canticchiare, volando in cerca di cibo.
La mia giornata era stata molto intensa, ma nonostante questo non me la lasciai rovinare.
Tornata a casa, papà mi diede una notizia meravigliosa: stavo per avere un fratellino!
Nove mesi prima la mamma era rimasta incinta. All’inizio non ne ero entusiasta, ma ben presto il mio pensiero cambiò e quel giorno, proprio quello, sarei diventata sorella.
Non si sapeva quando sarebbe nato e questo mi faceva essere ansiosa.
Passarono giorni e non avevamo notizie.
Io ero sempre più desiderosa e tutto mi ricordava il fratellino: i cinguettii degli uccellini affamati, le oche con i loro piccoli, le galline con i loro pulcini…
Più provavo a non pensarci, più ci riflettevo. E a scuola iniziavo ad andare male e a prendere brutti voti, ma purtroppo era l’ultimo dei miei pensieri.
Era passata una settimana. Io e papà stavamo andando a fare una passeggiata. A me piaceva andare a camminare con lui, forse era l’unica cosa che mi distraeva!
Gli animali ci guardavano con i loro occhioni curiosi, ci fissavano per un po’, e poi si giravano.
Giungemmo su un grande prato verde, con un piccolo spazio dove c’erano tantissimi tulipani.
Iniziai a correre in giro, saltellando, guardando le nuvole muoversi nel cielo azzurrino.
Ad un certo punto mi misi di nuovo a pensare alla mamma e al fratellino, di cui non sapevamo ancora nulla.
Poi vidi un fiore isolato dagli altri e il telefono di papà squillò…il fiore sbocciò, era giallo come il sole, luminoso come il cielo d’estate e sincero come il grandissimo sorriso di papà. Era finalmente nato il mio fratellino.
(Maddalena Marzoli, classe 1 A, Scuola secondaria)