Il 6 ottobre 2017, finalmente, dopo che erano state rimandate per ben due volte a causa del maltempo lo scorso anno scolastico, si sono svolte le gare di atletica per gli alunni di seconda media. Quella mattina mi sono svegliata  eccitatissima, ma anche un po’ ansiosa. Poiché partecipavano gli alunni di quattro scuole  (Casatenovo, Missaglia, Monticello, Usmate),  noi della scuola media Maria Gaetana Agnesi abbiamo dovuto indossare tutti  una maglia gialla in modo che ci distinguessimo. Il viaggio nel pullmino, anch’esso giallo, è durato  poco, ma comunque noi abbiamo fatto in tempo a divertirci un po’, smorzando così la tensione. Quando siamo arrivati al centro sportivo di Cernusco, appena le porte del pullman si sono aperte, ho sentito il gelo passarmi  per tutto il corpo, e quasi mi sono paralizzata.

Siamo quindi entrati tutti insieme da un grande cancello e ci si siamo disposti sulle gradinate destinate al pubblico, dove gli atleti delle altre tre scuole avevano già  preso posizione. Mentre aspettavamo l’inizio delle gare io e le mie amiche ragionavamo sul fatto che quella settimana aveva piovuto e  avevamo una  paura folle  di scivolare davanti a 370 persone e fare brutte figure. Poiché nelle altre scuole c’erano tante nostre amiche, mentre attendevamo il nostro turno, parlavamo con loro di quanta paura avevamo a scendere in campo. Dalle gradinate si poteva vedere tutto: magliette blu, verdi, rosse e gialle ; chi parlava, chi rideva e chi invece aveva paura, come me.

Dopo un po’ di tempo, che non saprei ora quantificare con precisione, all’improvviso una voce all’altoparlante  ha annunciato: -Attenzione, scenda in campo il vortex femminile- In quel preciso istante il cuore ha cominciato  ad accelerare, senza che riuscissi a domarlo. Io e le mie amiche siamo scese  fino ad arrivare in un angolo del campo verde: era perfetto! Da quella posizione infatti nessuno poteva vedere quello che facevo o se cadevo, tranne che le altre ragazze che gareggiavano insieme a me. Gli insegnanti ci hanno fatto fare dei lanci di prova e  poi è cominciata la gara .

Al primo lancio sono arrivata, credo, direttamente prima, poi mi ha superato una ragazza molto più alta e robusta di me. A quel punto non pensavo di  riuscire a superarla, anche perché mi era rimasto un solo lancio, che era  anche la mia unica speranza. Quando ho sentito chiamare il mio nome, la paura tutto ad un tratto è svanita, ho preso il vortex, ho fatto  qualche passo indietro per prendere la rincorsa, ho corso , ho portato il braccio avanti e  ho lanciato. Il vortex sembrava  volare veloce, ma comunque non  sono riuscita a vedere se avesse superato anche quello della ragazza dell’altra scuola. Dopo il lancio dell’ultima partecipante siamo tornate sulle gradinate per assistere alle altre gare.

Infine è arrivato il momento della premiazione . Per ogni categoria sono stati premiati  i primi tre.

Al microfono gli insegnanti di educazione fisica chiamavano a mano a mano gli atleti a cui veniva consegnata una medaglia o una coppa.

Per il vortex hanno chiamato il secondo ed il terzo posto e con mia grande sorpresa al primo posto pronunciarono  il mio nome.  Che emozione! Mi sono alzata  e sono andata verso il podio, sono salita sul primo gradino e la mia prof mi ha messo al collo la medaglia congratulandosi con me. Io ero fiera e soddisfatta di me, anche perché con la mia medaglia avevo contribuito a far vincere all’IC di Casatenovo la coppa per la squadra femminile prima classificata.

Che magnifica giornata!

(Vanessa Okonkwo, classe II B, Scuola Secondaria)