Foto: Archivio fotografico della Cgil di Lecco

La Vismara venne fondata alla fine dell’Ottocento da Francesco. La portò ad essere un’impresa di discrete dimensioni. La guida passò poi al figlio Vincenzo che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ne fece una realtà industriale.

E' stata per i cittadini di Casatenovo importantissima e ha permesso loro di lavorare con passione e attaccamento per tantissimi anni.
La classe II B ha effettuato un’intervista ad alcune di queste persone e le testimonianze raccolte sono risultate utili  a comprendere meglio gli aspetti del loro lavoro.
Pierino Sala, di 79 anni, ha lavorato per questa azienda per 38 anni; ricorda di aver ricoperto diversi ruoli tra cui macellaio, insaccatore, impastatore e, negli ultimi anni, si è occupato di spedizioni. Andava a lavorare in bicicletta: iniziava l’attività alle 6.00 del mattino e ritornava a casa alle 20.00. Aveva un buon rapporto con i proprietari che spesso erano in azienda. Era il numero 1804 dei 2000 dipendenti complessivi.
Renato Bianchi iniziò a lavorare a 17 anni e ha collaborato con la Vismara per 40 anni e 1 mese svolgendo diverse mansioni: addetto all'ufficio vendite, addetto all'ufficio acquisti, responsabile del magazzino tecnico e responsabile di tutti i magazzini. Il rapporto che aveva con i suoi colleghi era buono. Ricorda che in azienda lavoravano circa 2000 persone. Lui andava a piedi in fabbrica perché abitava vicino. Ricorda anche  che gli animali lavorati nello stabilimento provenivano da allevamenti del Piemonte, dell’Emilia Romagna, della Lombardia e da allevamenti propri che la Vismara possedeva a Casatenovo e a Besana.
Giuseppe Amendola ha collaborato per 18 anni ed era un addetto alla spedizione. Racconta che in quel periodo non c'erano grandi supermercati come ora, ma soltanto piccoli negozi. Chiunque poteva ordinare la carne direttamente da loro. Andava a lavorare in motorino anche quando pioveva. Ricorda di aver avuto un ottimo rapporto con i colleghi. Nel suo settore lavoravano in 200. Aveva avuto un ottimo rapporto anche con i proprietari, in particolare con Vincenzo Vismara.  Veniva regalato ai dipendenti un chilo di carne a fine settimana. Per Natale veniva dato loro un pacco di salumi.
Valeria Motta lavorò  presso la Vister, Vismara Terapeutici, un’industria farmaceutica creata dai Vismara nel secondo dopoguerra. Era quattordicenne  ed  ha collaborato con la famiglia Vismara per 23 anni. Il primo ruolo che ricoprì è stato quello nel reparto infialamento, dove venivano lavate le fiale per i medicinali prima di essere sterilizzate. Successivamente passò al controllo qualità e negli ultimi 9 anni presso l’ufficio di Import/ Export. Era contenta di lavorare lì e conserva ancora dei bei ricordi sia nei confronti dei proprietari sia nei confronti dei colleghi.
Umberto Comi lavora ancora oggi presso questa importantissima azienda. La sua collaborazione è iniziata quando aveva 28 anni. Attualmente si trova  nel reparto confezione mortadella, ma prima disossava i prosciutti. Ha un buon rapporto con i colleghi. In tutta la ditta  lavorano  circa 200 operai, ma ricorda che, quando iniziò la sua collaborazione,  erano in 550. Nel periodo natalizio viene loro regalato un pacco con prosciutti e carni. Il 90% dei maiali utilizzati nello stabilimento provengono dalla Lombardia, altri dall'Emilia Romagna.  

Oggi la Vismara non appartiene più alla famiglia che l’ha fondata. Nel 1987 l’azienda venne venduta da Francesco Vismara, figlio di Vincenzo, all'ingegner Carlo De Benedetti, proprietario della Buitoni.  Dopo nemmeno un anno passò alla Nestlé e cominciò un periodo di decadenza poiché i nuovi dirigenti non avevano competenze nella lavorazione delle carni. Puntarono sui prodotti a larga distribuzione piuttosto che su quelli tipici. La qualità ne fu compromessa.
Nel 2000 la Nestlé cedette la Vismara alla Ferrarini  e venne costruito un nuovo stabilimento nella frazione di Campofiorenzo dove si trova attualmente.
(Classe II B, Scuola Secondaria di Primo Grado - a.s. 2016-2017)