Fake news è un termine inglese che indica quelle notizie false, completamente o parzialmente inventate che vengono diffuse soprattutto attraverso i social network. In un momento particolare come quello che stiamo vivendo, in cui i nostri contatti sono limitati e spesso comunichiamo con messaggini, wathsapp e piattaforme social,  ci troviamo a dover fare i conti anche con le fake news o, se vogliamo usare un termine italiano, bufale.

Quando ne abbiamo parlato la prima volta in classe ci siamo resi conto che tutti noi eravamo venuti in contatto con queste false notizie. E allora come fare a riconoscerle? Come fare a non cadere nel tranello?

Abbiamo preparato una semplice guida che si può riassumere in questi punti:

  1.  Occhi aperti!
  2. Non prendiamo per buona una notizia solo perché ci sembra credibile o perchè corrisponde alle nostre speranze
  3. Controlliamo che il sito che riporta la notizia sia affidabile: se c’è una presenza esagerata di pubblicità, si aprono di continuo banner o inserzioni pubblicitari allora … meglio lasciar perdere.  
  4. Se vengono usati troppi aggettivi e punti esclamativi … diffidiamo
  5. La notizia rispetta le regole base del giornalismo, cioè per esempio riporta dati e cita le fonti? 
    Se la risposta è negativa, dubitiamo.

Vi proponiamo un viaggio a puntate nel mondo delle bufale: ogni settimana vi proporremo una fake news trovata nel web  che abbiamo smontato.

(Gli alunni della classe 2 B della Scuola Secondaria)

 

 

ATTENZIONE ALLE FAKE NEWS     1° PUNTATA

 

VACCINI PFIZER E NANOCHIP

La fake news è stata pubblicata su  Facebook e gli screen del post originale sono presenti sul sito “covidoggi.it”, da cui abbiamo attinto per scrivere questo articolo.

Un certo Massimino P. ha pubblicato  su Facebook, social utilizzato da molte persone adulte e anziane, un post all’interno del quale spiegava come  i russi avessero estratto dal vaccino della ditta Pfizer dei nanochip,  fornendo anche lo schema della  struttura del chip. All’interno del testo viene spiegato accuratamente la struttura di questo  nanochip, che avrebbe la funzione di controllo sul comportamento della persona sottoposta a vaccino.

Il linguaggio usato dall’autore del post, corredato tra l’altro da un’immagine molto credibile della struttura di un chip,  è molto ricercato e all’apparenza tecnico, poco accessibile e comprensibile ai più. Tuttavia sono presenti troppi punti esclamativi e parole in grassetto maiuscolo che dovrebbero farci dubitare.

Cosa fare dunque? Andiamo con ordine.

Per prima cosa bisognerebbe cercare su internet se la stessa immagine della struttura del nanochip viene riportata anche su altri siti. Occorrerebbe vedere anche se i termini utilizzati all’interno del testo sono corretti. Infine si dovrebbe controllare se colui che ha pubblicato il post è una persona affidabile, con dei requisiti in materia.

Allora , prima di tutto abbiamo scoperto che lo schema pubblicato in realtà è quello, abilmente ritoccato,  di un pedale per chitarre boss MT-2 Metal zone e lo troviamo, ad esempio, in un post pubblicato nel 2011 in un forum in lingua russa.

Possiamo affidarci anche al nostro cervello e alla logica: infatti, un nanochip, misura 100 nanometri, ovvero 0,0001 millimetri e, per quanto ci possano sembrare piccoli, sono troppo “grandi” per poter passare all’interno dell’ago della siringa che ci inietta il vaccino ed anche troppo “grandi” per poter scorrere all’interno delle nostre vene.

Uno dei motivi che  rendono credibile questa fake è sicuramente il riferimento alla salute a cui  teniamo  moltissimo;  di fronte a qualsiasi cosa  possa minacciarla ci mettiamo subito in allerta. A questo si aggiunge la paura per la malattia, il Covid 19, che si conosce poco  e i dubbi sul vaccino che è stato  sviluppato in poco tempo. Infine le insinuazioni su un governo deciso a controllare i propri cittadini come robot .

Ma perché mettere in circolazione questa bufala?

Abbiamo ipotizzato che Massimino P sia un NOVAX , una di quelle persone cioè contraria in assoluto alle vaccinazioni e che  con questa notizia volesse alimentare i dubbi e il disappunto nei confronti del vaccino, spingendo un numero sempre maggiore di persone a rifiutarlo.

 (Anja, Elia e Ghayta  - 2 B)